martedì 20 dicembre 2011

Mai successo prima

Domani mattina avrei un esame. Stasera (quasi mezzanotte) ho scritto al professore che non sono in grado di sostenerlo a causa di motivi personali e se perfavore è possibile darlo in un alto momento.
Che umiliazione. Ecco la mia malattia che inizia SUL SERIO a prendere il sopravvento...filo dalla psicologa promesso.

Che tristezza, aiuto....buonanotte mondo.

lunedì 19 dicembre 2011

La mia città universitaria sembra una cartolina natalizia

Tutta innevata e la neve che continua a cadere a grossi fiocchi, il cielo grigio, le persone con berretti colorati che camminano in mezzo alle luci e ai turbini di neve, un babbo natale che regala mandarini all'incrocio.
È BELLISSIMA.
Unica nota stonata nella cartolina? Una cicciona in un angolo con la faccia scura e torva che si mangia due focacce immense.

Ora prendo il tipex e la cancello.
...
molto meglio :-)

giovedì 15 dicembre 2011

Caro Gesù Bambino

Mi chiamo Persepolis, ho 21 anni e sono al terzo anno di Università.
Ti scrivo questa letterina perché spero che nella magica notte di Natale esaudirai tutti i miei desideri assieme a quelli di tante altre persone. Credo di essere una ragazza buona, in fondo: voglio tanto bene ai miei genitori e alla mia sorellina e nonostante la distanza cerco di sentirli il più spesso possibile e mi mancano tanto. Prima di andare a dormire le mie preghierine, non litigo con i miei compagni di università ma cerco sempre di instaurare rapporti positivi nonostante le mie difficoltà e cerco sempre di impegnarmi nel sociale per aiutare le persone più in difficoltà e per educare i bambini e i ragazzi.
A volte, troppo presa dai miei problemi, trascuro però le persone che mi vogliono bene e per questo ti chiedo scusa. Ti chiedo scusa anche perché spendo troppi soldi rispetto a quello che i miei genitori potrebbero permettersi. Qualche volta mangio troppi dolci e bevo troppe bevande alcoliche e nonostante il giorno dopo io me ne penta amaramente faccio fatica a smettere. Inoltre non sempre sfrutto le bellissime opportunità che mi offri ma al contrario le spreco perché ho paura di non farcela. Spero che mi perdonerai e che non mi porterai del carbone ma tanti doni sotto l'albero.

Quest'anno, caro Gesu Bambino, vorrei che tu facessi un miracolo: vorrei guarire da una malattia che mi fa stare tanto male e da cui non riesco a guarire. Si chiama bulimia e quando sei nato tu probabilmente non esisteva perché la gente era occupata a risolvere problemi veri e non a crearsene degli immaginari. Questa malattia è molto brutta e molto complicata e mi fa pensare e fare delle cose che non vorrei e di cui mi vergogno. Ma tu ha i guarito i lebbrosi, hai fatto camminare gli storpi e hai ridato la vista ai ciechi quindi ti prego, caro Gesu Bambino, fai un miracolo nella mia testa e fammi guarire da quest'orribile malattia.
Anche se non posso vederti io lo so che tu esisti e che mi vuoi bene e anch'io ti voglio benissimo ed è per questo motivo che vorrei seguire i tuoi insegnamenti ma proprio non riesco a volermi del bene.

So che ci sono migliaia di persone più buone di me che hanno più bisogno di me e ti prego Gesù Bambino di esaudire prima i loro di desideri. Ma se alla fine ti restano un po' di forze, prima di andare a dormire nel tuo pagliericcio di paglia scaldato dal bue e dall'asinello vieni a trovarmi mentre sto dormendo e fa in modo che al risveglio, nel giorno di Natale, io sia diventata una ragazza sana.

Ti voglio bene Gesù Bambino, la tua Persepolis

venerdì 2 dicembre 2011

E visto che il senso non lo trovo neanche ora, infilata in una gonna fazzoletto da cistite cronica davanti al pc e circondata da fredda nebbia invernale e pensieri che ci vorticano dentro, suicidi depressivi, un piatto di burro fuso accanto, 4000 kcal nello stomaco, tracce di sperma nelle tube di Fallopio, potenziale vita stroncata prima di nascere dalle pillole che ogni giorno mandiamo giu per riuscire a godere almeno un po in questo fottuto mondo (ma forse neanche quello ci è concesso), le labbra unte, le dita appiccicaticce che tac tac battono sulla tastiera, il mascara e gli occhiali da intellettuale che infingevoli ti suggeriscono di non andare a scavare dietro l'aria superficiale di secchiona-tettona che ho...se in tutto questo non trovo un senso..beh allora mi alzo dal tavolo e vado a vomitare la ricerca fallita anche quest'oggi.
Buona giornata.

Forse perché non capisco...

...che il senso della vita è cercarne il senso per tutta la vita.

Non è che a 20 anni bam! Capisci il senso della vita e poi sei a posto per gli altri 60. Il senso della vita non si trova ma si cerca. E per chi come me è cattolico, lo si capisce pienamente solo dopo la morte.

Io invece provo uno sconforto assurdo nel non trovare un senso, quando invece dovrei cercare senza demoralizzarmi. Io non vedo senso e quindi smetto di cercarlo ma cosi facendo perdo terreno nella mia ricerca! e ne sono ancora piu lontana: e quando mi rialzo per l'ennesima volta dal letto e ricomincio a cercare mi sono allontanata nel frattempo cosi tanto che...cacchio è un maledetto circolo vizioso da cui non riesco a uscire!!

Io sento di non avere senso.

Forse guarire...

...non ci rende piu felici.
Anzi forse, guardando indietro nel tempo, il periodo piu felice della mia vita è stato quando tredicenne ho chiuso il mio stomaco al mondo. Più felice perché irreale. l'anoressica, così come la bulimica, non vuole affrontare la difficoltà che è vivere giorno dopo giorno percio decide di costruirsi una vita, un senso della vita alternativo che porti all'estraneazione. Si è cosi impegnati a non mangiare che il resto del mondo all'improvviso cessa di far male, soffocato dalla fame straziante e gratificante che ci si è imposti.
La reduce da una malattia del genere invece solitamente non è felice. È libera ma non felice, almeno non all'inizio. Perché si ritrova ricapultata in una realtà da cui lei piu o meno consapevolmente era fuggita proprio per il dolore che le provocava! e piena di problemi, non soltanto quelli del presente ma anche tutti quelli che per settimane/mesi/anni aveva accantonato.

Questo semestre ho dovuto recuperare due esami e due seminari che avevo rimandato dallo scorso semestre, dove senza affrontare i problemi mi sono rintanata per due mesi sotto le coperte a mangiare. La fatica che sto facendo adesso per ritornare aggiornata fa voglia di mollare e mandare tutto affanculo. Per questo è cosi difficile uscire da una malattia del genere: piu tempo è passato piu è difficile e lungo riappropiarsi di tutto cio che ci si era privati prima. E chi come mi sguazza nella bulimia da anni...beh, mi vedo davanti una montagna invalicabile.