mercoledì 31 agosto 2011

Forse basta fare un salto...

...e passare dall'altra parte. Forse basta volerlo intensamente. Forse se entro in chiesa, chiudo gli occhi e prego intensamente "fa che io smetta di essere bulimica", tornata a casa non lo sarò davvero piu. In queste settimane ho dimostrato a me stessa che il cibo puo essere davvero solo cibo, che io posso occuparmi di cose piu importanti senza dover preoccuparmi anche per lui...
Eppure mi dicono che sotto la superficie sto vivendo un disagio, che se non lo tiro fuori con un serio lavoro psicanalitico su me stessa non guarirò mai veramente...vorrei non dover tirare fuori niente, vorrei che tutto si aggiustasse da solo o con la sola forza del pensiero.
È come la metanoia di Dante, che per raggiungere il Paradiso ha prima dovuto attraversare l'Inferno e rielaborare tutto quello che aveva vissuto, e i suoi errori...
CHE FATICA VIVERE. A volte vorrei solo spegnere la lampadina e andare a dormire.

lunedì 29 agosto 2011

Linguacce di gatto

Questo dolce deve essere una specialità di questo posto perché altrove non li ho mai visti. Tengo sempre d'occhio la pasticceria dietro l'angolo perché non li fa sempre ma quando ci sono io non resisto. E oggi li ho visti: una ventina di langues de chat adagiate languide dietro alla teca di vetro, il cioccolato che straborda un po, le mandore che fanno da cappellino. Ora che ci penso con la loro forma oblunga hanno una forma un po fallica, me lo vedo il signor Freud che annota sul suo block notes: "uhm uhm, sessualità stravolta..."
Vebbé, a parte questo. Guardo quelle tenere linguette e entro nella pasticceria.
"Deux langues de chat s-il vous plait" (due langues de chat perfavore)
"Vous avez dit deux, mademoiselle?" (avete detto due, signorina?)
E io immagino di estrarre un mitra dalla borsetta (neanche Mary Poppins...) e RATTATATARRAATA impallinare quella cogliona della tipa al banco e tutte le persone che bevono il loro thé delle 5 per il semplice ma insopportabile fatto che ha osato insinuare che sono un'ingorda che ne vuole due, di quelle cazzo di lingue. Glie le mangerei tutte e venti. Mi siederei dentro alla vetrina e divorerei TUTTO, dalle frolle, alle torte di frutta, ai panini con il burro. E le lingue.
E invece a denti stretti digrigno "oui", le pago un occhio della testa e come ricompensa me le consegna in un sacchetto rosa shocking con scritto a caratteri cubitali "PATISSERIE" cosi che tutto il vicinato veda che ho comprato quei fottuti dolci.

Ora scrivo sul blog, mentre le linguette di cioccolato si trovano chissà quanti metri sottoterra, veleggiando nelle fognature della città.

Il problema é che...

...subito dopo l'esame di giovedi vado finalmente in vacanza anch'io. 5 giorni di mare, sole e relax. Non ho voglia di andare a tritarmi in discoteca (non attualmente) ma soltanto di abbronzarmi sul mio lettino, lontana da occhi maschili, di chiacchierare con le mie due amiche, di leggere i libri che ho preso in biblioteca, di dormire e non pensare.
Eppure eppure..una vocina maligna dentro di me mi sussurra: "Cara persepolis ma hai visto le tue amiche? 1 metro e 75 di altezza cui 3/4 sono gambe, pancia piatta, tettine e chioma bionda. E tu? 1 metro e 65 di curve sudamericane, gambe burrose e ahimé un po cellulitose, una sorta ciambellone alla crema che frigge sotto il sole".
...e mi passa la voglia di andare in vacanza.

"Ti é venuta un po' di pancetta quest'estate!"

Questo é quello che mi ha detto il mio lui dopo aver fatto sesso.
Non é neanche vero. Gli ho spiegato che ho sempre avuto la pancetta, la differenza é che le altre volte lo obbligavo a spegnere la luce e soprattutto prima di vederlo digiunavo per 40 ore. Mi ha risposto "che scema".
Sul momento l'ho presa sul ridere, ho pensato "vabbé, l'ha vista, almeno non devo piu prodigarmi per nasconderla". Ma con il passare dei giorni é calata una cortina di ferro sulle mie giornate: io NON VOGLIO questa pancetta, io non voglio mangiare e lasciare che questo veleno venga digerito dal mio stomaco e finisca sullamiapanciasullemiecoscesullemiechiappe.
Io voglio digiunare e vomitare, sentire la pancia vuota e sgombra e rivedere il cibo nel mio gabinetto. Non voglio questa vita pseudo-normale dove faccio finta di non pensare a tutte le calorie che ingerisco mentre i poster sulle strade mi proiettano un'immagine di bellezza da cui disto anni luce. Non voglio trovarmi nel letto un ragazzo simpatico ma mediocre che mi prende in giro anche se dolcemente a cui devo essere fedele e con cui costruisco qualcosa di bello. Voglio pesare 50 kg e ballare ubriaca con tutti i maschi della sala che mi desiderano, voglio tornare a misurarmi la circonferenza e a contare le calorie. anche se é la mia fine.

domenica 21 agosto 2011

Post post scriptum

Se le abbuffate/vomitate vanno meglio la quantità di alcol che sto ingerendo é molto aumentata. Questa settimana mi sono presa due sbronze colossali a distanza di due giorni: nella seconda ero così concia che ho vomitato piu volte e sono dovuta restare a dormire da un mio amico che ovviamente mi é saltato addosso (povero il mio lui)...occhio persepolis...é come cercare di fermare un fiume imponente: metto un argine da una parte e quello straripa dall'altra.
Shit.

Post scriptum

Nonostante le mie vomitate siano notevolmente diminuite e secondo gli esami del sangue il mio potassio stia bene, continuo a perdere una marea di capelli. E i denti mi fanno molto male, più di quando vomitavo quotidianamente. Boh...

Bulimia contenuta

Non si pensi che non sono piu bulimica. Una puo essere bulimica anche se passa mesi senza vomitare, come un'altra puo essere anoressica anche se pesa 70 kg. Non per niente si parla di anoressia e bulimia nervose: sono malattie prima di tutto della testa, non del corpo. Riuscire a tenere sotto controllo gli "sfoghi corporei" (vomitate, abbuffate, digiuni, eccessivo dimagrimento/ingrassamento) sono un grande passo avanti (che io non ho pienamente compiuto) ma mi rendo conto che dovrò in un futuro molto prossimo lavorare seriamente su me stessa a  livello psicologico (ovviamento con l'aiuto di qualcuno).
In questi giorni....va, i miei sfoghi bulimici sono limitati a 1-2 volte a settimana, mentre per il resto del tempo riesco a fare una vita normale: sono uscita fuori a cena da una mia amica, il frigo mi sorride felice e straripante di cibo buono, non mi sveglio né con il mal di pancia, né con la nausea, né con il gustaccio di vomito ancora in bocca. E le giornate come oggi, dove mi crolla il mondo, finisco il pacco da 1kg di pasta e un panetto di burro e li rivedo qualche ora dopo nel gabinetto, cerco di prenderle con filosofia: non posso farcela in un colpo solo, ma a piccoli passi e con tante ricadute.
Devo trovare il modo per sopravvivere alla domenica...ma chi ha inventato questo giorno balordo?  Oh Dio perché mi fai questo?! Ogni settimana la stessa storia, lo stesso devasto.
Amen.
Domani inizia una settimana nuova di pacca. E a metà settimana viene a trovarmi il mio lui, che finalmente ha finito gli esami. Il pensiero mi rende immensamente felice: non é scemo, nonostante io cerchi con lui di nascondere il tutto, sta pian piano iniziando a capire che c'é qualcosa che non va. E probabilmente la cosa lo turba. Quindi sono contenta che venga qua e veda questa versione un po piu serena e positiva di me.

Umore di un paio di giorni fa...

...questo post l'ho scritto martedi scorso ma non avendo internet sul momento, l'avevo scritto su un foglietto che poi ho perso per ritrovarlo oggi facendo ordine :)

Non sono così felice da non so quanto tempo!! Fra lo studio faticoso ma mega interessante e gratificante, fra il cibo che va bene (posso tenere cose buone in frigo senza il timore che da un momento all'altro faccia razzie!!), fra la zumba che mi fa il pieno di energia e di autostima, fra l'imminente operazione alle tette...sul serio sento che potrei scoppiare in lacrime dalla bellezza di sentire il mio cuore che pulsa in petto! Cioé non é proprio felicità ma piuttosto il sentirmi padrona della mia vita, speranzosa verso il futuro, in pace con il mio corpo (e anche un po con la mia mente)...ho voglia di ricominciare a ballare, non so perché mai ho smesso: é una cosa che mi rende cosi felice e appagata! Riguardo alla merda dello scorso semestre e penso "MAI PIU", mai piu scenderò di nuovo a quei livelli di autodistruzione. Davvero, per la prima volta penso seriamente "voglio guarire".

venerdì 12 agosto 2011

Frase del giorno

"...et del mio vaneggiar vergogna é 'l frutto,
 e 'l pentersi e 'l conoscer chiaramente
che quanto piace al mondo é breve sogno." (Petrarca)

Dopo un'esatta settimana di grandi sforzi...

...la sua forza di volontà venne meno. Lo sconforto per la sua vita, la sua incapacità di reagire in maniera costruttiva alle situazioni difficili, la consapevolezza di essere circondata da persone meravigliose e nel contempo sentirsi cosi inadeguata le fecero salire quella ormai familiare furia suicida. Voleva alzarsi e andare a vomitare nel bagno lurido e puzzolente del treno ma purtroppo non aveva nulla in stomaco. Percio attese di arrivare a casa e si gettò senza neanche togliersi le scarpe sulla credenza "cioccolata, cioccolata!" poi una pizza, cruda, strappata violentemente dal frigo e ingerita a grandi bocconi senza neanche masticarla, con gli occhi che bruciavano per trattenere lacrime di impotenza. Poi corse al bagno: non doveva quasi neanche infilarsi le dita in gola, il cibo veniva su lento ma da solo, rifiutato da quello stomaco che quella settimana aveva avuto il privilegio di avere solo alimenti pacifici dentro di sé. Con terribili conati il gabinetto si colorò prima di rosso e poi di marrone.
E lei si trovò Lì, sola e sconvolta, accasciata a terra senza forze, con le ginocchia che tremavano contro quelle gelide piastrelle bianche.

domenica 7 agosto 2011

La mia psicologa dice...

...che il cibo equivalente a "piacere" per me non esiste. Che per me esistono solo i cibi "sani", ovvero quei cibi insipidi che mia madre mi inculca fin da piccola e che da anoressica osannavo, e i cibi "tabu", che MAI si troveranno a casa mia e che anzi se qualcuno prova a comprarli/chiederli provocherà l'ira cieca di mia madre. Quei cibi maledetti sono un desiderio che mi provocano terribili sensi di colpa e se oso mangiarne sento subito il bisogno di sfociare in un'abbuffata clandestina che mi condanna a sensi di colpa che durano giorni oppure a vomitarli subito.
Questo ha detto la mia psicologa: di cancellare dalla mia mente le categorie "sano" e "tabu". Il cibo deve diventare un PIACERE. Basta con le abbuffate, i tentati digiuni, le vomitate, i sensi di colpa, gli autocontrolli.

Cosi l'altro ieri sono andata a fare la spesa. Mi sono resa conto che di solito le mie spese potevano essere di due tipi.
Spese "sane" (quando cerco di digiunare/dimagrire)--> verdure, frutta, quark magro, pesce surgelato
Spese "devasto" (quando mi abbandono totalmente)-->burro, treccia, pizza, biscotti, patatine
Non ho fatto né l'una né l'altra, ho comprato cibi "buoni" che mi piacciono, a prescindere della categoria a cui appartenevano:
Spesa "buona"-->melanzane,panna, peperoni,pesche,cioccolato nero, crostata di lamponi, mozzarella, quorn

Risultati: mangiare a tutti i pasti (anche merenda) mi fa terribilmente scazzare, appena mangio sento l'impulso di abbuffarmi o di vomitare tutto. sono abituata o al troppo vuoto o al troppo pieno in pancia. Non sono abituata al cibo che si acciambela sereno nello stomaco e li resta senza dar fastidio in attesa di essere digerito. Mi irrita, non lo tollero. Ma sopporto. E vedo i benefici: la concentrazione e lo studio sono notevolmente migliorati e visto che non ho né fame né mal di pancia penso molto di meno al cibo.
Vorrei non mangiare affatto e mettermi a contare ogni singola caloria per non superare le 1000 ma non lo faccio perché mi rendo conto che una dieta folle mi renderebbe MOLTO piu felice ma non farei un passo avanti nella mia guarigione. Ed é quello il mio obiettivo ora.

Grazie psic ;)

Dove ero finita?

A fare il punto della situazione con me stessa, a cercare di convincermi a fare qualcosa per guarire, a implorarmi "per favore, TI PREGO!" a fare qualcosa per me.
Sono andata a parlare sia con la mia psicologa che con il mio dottore e sfogarmi con qualcuno mi ha fatto rendere conto di quanto sono messa male e di quanto sono infelice. Ho deciso, VOGLIO GUARIRE. Forse non ne sono molto convinta nel profondo ma almeno in superficie qualcosa é cambiato: sono tre giorni che non mi infilo a letto di giorno, che faccio dei pasti regolari, che studio. Vorrei mollare tutto, vorrei assalire la credenza, vorrei scappare dal mio lui, vorrei vomitare il pranzo,vorrei abbandonare l'uni, vorrei togliermi tutte le responsabilità. Ma non lo faccio. Esco, sorrido, lo chiamo, studio, leggo libri, cucino splendide cenette per me (sono tornata nella mia città universitaria). Faccio finta ma faccio finta bene. Nella speranza che un meccanismo da tempo arrugginito scocchi dentro di me e mi torni quella voglia di volermi bene e io ritorni ad essere quella che ero prima che la bulimia mi portasse via tutto.

È un passo avanti.

mercoledì 3 agosto 2011

Frase del giorno

"Certe persone non vogliono essere salvate. Perché la salvezza implica cambiamento. E il cambiamento richiede uno sforzo maggiore dal restare uguali. Occorre coraggio per guardarsi allo speccio e vedere oltre il proprio riflesso." (G. Morrison)

Aria

D.A. 3.8.11:
colazione-->aria
pranzo-->aria
merenda-->aria
cena-->aria



"Aria com'é dolce nell'aria
scivolare via dalla vita mia.
Aria respirami in silenzio
non mi dire addio
ma solleva il mondo..."

Obiettivo: perdere 4 kg in 2 settimane

Il 16 agosto é la data fatale: mi opero. Ridurrò il mio seno da una sesta a una terza.
Sono anni che aspetto questo momento eppure ora che é cosi vicino sono attanagliata dalla paura folle che l'operazione vada male o che come sempre io stia facendo la scelta sbagliata e che invece di un passo verso la felicità, mi stia allontanando da essa.
La verità é che dovremmo accettare il nostro corpo come é e accettare le diversità...non siamo fatti con lo stampino, ogni diversità é una particolarità che ci caratterizza! Sono confusa e spaventata...

Fatto sta che per far passare in sordina la cosa (ma é abbastanza impossibile che la gente non se ne accorga) voglio dimagrire un  po in modo che si pensi che le tette piu piccole siano dovute a un dimagrimento generale.

INETTA

Quando ho la sensazione che tutti miei amici abbiano trovato la propria strada mentre io vado dispersa per la foresta...
Quando tutti hanno l'estate impegnata mentre io non ho nulla da fare...
Quando l'evitare cibo diventa piu importante che vedere gente e rimando gli appuntamenti...
Quando tutti studiano per mesi mentre io non riesco a staccarmi dal letto...
Quando le ragazze indossano magliette attillate sicure che le dimensioni della loro pancia non possono lievitare in un paio d'ore mentre io indosso sempre vestiti premaman preventivi nel caso mi abbuffi..
Quando fuori c'é il sole  e io abbasso le tapparelle per far finta che sia notte...
Quando nonostante a tutte le bellezze del mondo penso alla morte...