venerdì 14 ottobre 2011

Dentro nella malattia

Vado da lui, facciamo sesso ma io non sento piu niente...erano 40ore che non mangiavo, mi sentivo leggera e diafana, lontana anni luce dal mio corpo e il suo insieme...
Poi finisce tutto e lui prima di dormire legge un po tenendomi abbracciata. Io rannicchiata con il viso dall'altra parte piango in silenzio sul cuscino e mi sento sola come non mai...lui lo sa che ho un mondo interiore che mi fa soffrire e che non sono pronta a condividere percio mi sta accanto in silenzio sperando che la sua vicinanza fisica possa in qualche modo scaldare il gelo che ho dentro di cui non conosce il nome. Ovviamente non puo. Il mattino dopo mi sveglio presto ma lui mi obbliga a dormire, a riposarmi una volta tanto e mi prepara il pranzo come se fossi un'ammalata.
Prendo il treno e torno nella mia città universitaria per trovarmi l'appartamento vuoto, le mie due coinquiline chissà dove e una pizza surgelata che mi aspetta per consolarmi...
Nell'attesa che i miei succhi gastrici lavorino un po il tutto guardo fuori dalla finestra e "fuori é buio" (Tiziano Ferro) e penso che non é che sono triste...sono solo cosi, un po malinconica, un po ai confini fra la ragione e la follia, come se oscillassi sull'orlo di un burrone.
Vado in bagno buona notte.

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