mercoledì 28 settembre 2011

Che sto facendo?

Rilanciata a capofitto nella vita universitaria ho poco tempo per scrivere, per elaborare cio che mi succede, per fermarmi a fare il punto della situazione. Da una parte é un bene, perché i mille impegni mi tengono lontana dalle insidie del letto dall'altra mi sento una pallina rimbalzata ogni dove senza avere la possibilità di capire che sto facendo.
Che sto facendo? Sto guarendo? Migliorando? Oppure incubando l'ennesima ricaduta? Non sto affrontando il problema? Non ho chiamato la psichiatra, ho paura: so che quando tuuu tuuu farò trillare il suo telefono e ci saremo accordate sul primo appuntamento non si potrà piu tornare indietro perché sarò entrata nel (lungo?) tunnel della psicanalisi dove l'unica porta aperta é quella dell'uscita, e non so quanto sia lontana. Ho paura di quel lettino su cui dovrò ricordare gli eventi (spiacevoli?) della mia infanzia, ho paura di arrivare al giorno in cui sarò in grado di riconoscere la perversione mentale che ho creato ed esclamare costernata: "Persepolis, ma che cazzo hai combinato in tutti questi anni?" Ma la paura più grande...é che non serva a niente, e che io sia intrappolata in un malessere da cui non uscirò mai.

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