giovedì 2 dicembre 2010

Io dentro sono rotta.

Esternamente forse posso ancora avere una parvenza normale ma gli ingranaggi di base si sono inceppati. sono rotta e non so se posso essere aggiustate né da chi. Da Dio? Da un ipotetico ragazzo che non ho e che non avrò mai? Da me stessa? Allora dovrò aspettare a lungo.
Se la merda di novembre si trascina anche a dicembre io non resisto: va bene un mese di merda all'anno ma di piu non ce la faccio. mi fa troppo male la pancia, la gola, i denti, il naso, il palato. Ho le vesciche in bocca. Eppure continuo a mettermi due dita in gola, anche se ora non sempre il rito é accompagnato da musica e balletto. L'unica persona che sa della mia bulimia mi ha consigliato che se proprio devo eliminare il cibo dal mio corpo di trovare un metodo meno distruttivo. Le ho risposto che credo che non sia possibile perché il mio scopo non é di eliminare il cibo dal mio corpo quanto di farmi male. Penso che sarei autolesionista se le ferite aperte non mi facessero cosi senso e se non restassero cicatrici.

...e pensare che anche del vomito avevo il terrore. é un paradosso, una sorta di contrappasso per antitesi: da piccola, a differenza di mia sorella che quando era malata si chinava in silenzio sul secchio e vomitava, io non dormivo tutta la notte piangendo perché avevo il terrore di vomitare. Quando vomitavo urlavo, piangevo, avevo paura di morire, mi terrorizzava il non poter respirare mentre vomitavo. poi, mi sono ritrovata a fare nuoto sincronizzato a livello agonistico (dove se stai scoppiando per l'ossigeno mancante preferiscono che tu svenga sott'acqua che abbandoni l'esercizio) e sono diventata bulimica. Le stranezze della vita.
oggi sono scappata dall'università come una ladra, abbandonando amici e impegni: avevo assolutamente bisogno di fumarmi una canna, di buttarmi sul letto, di abbuffarmi, di vomitare e poi di galleggiare nel mio limbo in contemplazione dellamia inettitudine. invece sono dovuta tornare indietro con la coda fra le gambe perché non avevo le chiavi di casa. che sfigata.

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