domenica 12 dicembre 2010

ieri sera ho parlato con l'unica persona su cui potrò sempre contare...

...ma che rifiuto: il mio ex, l'unico ragazzo con cui ho avuto una storia  seria serissima.
secondo lui dovrei tornare a casa e farmi aiutare da mia madre, visto da lui se glie lo permetto. ma è scemo?non posso tornare alle dipendenze dei miei genitori, tornare a essere "bambina". Io ho 20 anni e DEVO imparare a vivere d'adulta. devo smetterla di cercare di aggrapparmi ad altri ma imparare a stare in piedi con le mie sole forze. c'é solo un aiuto esterno su cui potrei appoggiarmi...DIO. che sia l'ora di chiamarlo in causa? forse si. alla fine é cosi che la gente credente riesce ad affrontare le situazioni piu difficili e dolorose: appoggiandosi a lui. xche io dovrei essere troppo orgogliosa o troppo cattiva per non poter chiedergli aiuto? credo di aver  paura di quello che mi direbbe: mi obbligherebbe, se voglio essere accolta sotto la sua ala protettiva, a cambiare radicalmente il mio stile di vita, cambiamento che credo di non essere ancora disposta a fare.
Annunciare serena al mondo, con un dolcevita a collo alto, che Dio mi ha cambiato la vita fa meno figo di una visione di me, con il trucco nero sbavato sugli occhi appannati dall'alcol, che faccio un pompino al ragazzo francese nel bagno della discoteca.
la verità é che un po mi piace quando la mia vita va cosi meravigliosamente a puttane e io mi sento una cosi cattiva ragazza. Dio ci penso alla tua proposta, ma non ti prometto niente.

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